Il Sistema Martingale applicato alla roulette

ArticlePhoto

Una grande illusione del giocatore d'azzardo è quella di trovare un sistema vincente che permetta di dominare i numeri. Se fossimo disonesti vi garantiremmo successo e soldi con alcuni di questi sistemi, vi prometteremmo trucchi “alchemici” in grado di trasformare in oro le fiches giocate alla roulette consigliandovi tecniche riservate solo a pochi “iniziati”.

Vi premettiamo che questo non può avvenire perché i dati a disposizione del giocatore sono scoraggianti. Nella roulette, per esempio, abbiamo una pallina ballerina che sceglie i numeri senza alcuna logica; abbiamo 37 caselline numerate e la vincita in caso di “en plein” è di 36 a 1. Statisticamente siamo in svantaggio col banco e solo un sistema innovativo di imbroglio potrebbe portarci ad avere la certezza di guadagnare. sistema Martingale roulette

Il giocatore sistemista sarà sempre accolto a braccia aperte dai gestori dei casinò, gli verranno offerte bevande o addirittura notti in lussuose suite. Il giocatore sistemista, sia che usi la statistica, la matematica, l'astrologia o la cabbala sarà sempre il più amato da tutti i casinò del mondo. I gestori delle case da gioco si fregano le mani al pensiero che questo ingenuo giocatore si arrovelli nel tentativo di combattere l'aleatorietà della pallina a suon di combinazioni arzigogolate con i numeri o con le fiches perché sanno qualcosa in più di lui, cioè che il banco alla lunga vincerà sempre perché paga un po' meno (nel caso della roulette tutto ciò è dovuto al numero 0) di quello che dovrebbe secondo il calcolo delle probabilità. A parte il vantaggio dello zero il casinò ha un'altra arma in suo favore: limita l'importo delle puntate. Grazie a questi due stratagemmi il banco potrà essere in grado di affrontare infiniti giri di ruota senza dover mai rischiare di chiudere per bancarotta.

Come tutti i sistemi anche il cosiddetto “sistema del raddoppio”, “Martingale” o “Martingala” è destinato a perdere. Questo sistema, di cui vi abbiamo anticipato le tecniche in un precedente editoriale, si effettua sulle giocate semplici (Rosso-Nero, Pari-Dispari, 1-18 - 19-36) e si basa su un presupposto erroneo: che dopo un po' di risultati uguali si verificherà un tiro differente. Punto un'unità sul Nero, esce il nero, vinco un'altra unità e continuo a giocare. Mettiamo che invece esce Rosso, allora raddoppio l'entità della mia puntata, se il Nero non esce ancora la raddoppio nuovamente fino a quando il Nero riapparirà sulla ruota. Finché non esce il Nero io spenderò 1 + 2+ 4 + 8 + 16 + 32 e così via unità. Nel momento in cui esce io guadagno la somma dei soldi spesi più uno ed in teoria finisco la mia sessione di gioco in positivo. Se avessi a disposizione una quantità infinita di soldi e se il casinò mi consentisse di giocare in questo modo il ragionamento del sistema Martingale funzionerebbe alla perfezione. Purtroppo, poiché i miei soldi in tasca non sono infiniti ed il casinò impone un tetto massimo alle giocate presto o tardi mi scontrerò con la dura legge delle mie finanze o della casa da gioco.
Martingale Roulette
Poniamo di entrare in un casinò con 100 euro, vogliosi di applicare questa tecnica. Decidiamo di puntare sul nero; dopo 6 rossi siamo sotto di 63 euro. Seguendo il sistema Martingale alla mano successiva dovremmo giocare 64 euro, ma ne abbiamo solo 37 a disposizione. E così nell'arco di 6 giri di ruota abbiamo perso definitivamente i 63 euro. Pensate che sia difficile che esca una sequenza di sei rossi consecutivi? Non è esattamente così in quanto c'è una possibilità su 64. Ed in tutti questi calcoli non abbiamo tenuto in considerazione la presenza dello zero, il più importante cavallo di Troia del casinò nel gioco della Roulette.

La storia del sistema Martingale è più avvincente dei suoi risultati. Venne usato per la prima volta nel 1600 ma divenne popolare nel giro dei casinò dopo la pubblicazione di un romanzo di Thackeray dal titolo Pendennis. In esso un personaggio finisce al verde a causa della fiducia in questo sistema. L'etimologia Martingale non è dovuta al nome del suo inventore, come nel caso di altri sistemi per la roulette, ma a ciò che in italiano è chiamato martingala, cioè un finimento usato per evitare che la testa del cavallo (in alcuni sport equestri) si alzi troppo. In questo modo si impedisce che il cavallo si impenni. La martingala applicata alla roulette dovrebbe impedire che il giocatore si rovini, permettendogli di recuperare – in un botto – tutte le perdite precedenti. Negli sport equestri la martingala funziona, ma nella roulette no.

È la matematica che frega il giocatore: nel lungo termine, contro la casa che detiene un margine (che per la roulette è il numero zero che non appartiene a nessuna delle giocate semplici), non c'è alcuna possibilità di chiudere in attivo.

Ma non disperate, se è il vostro giorno fortunato potreste uscire dal casinò con le tasche piene. Quindi, come dicono i croupier francesi, “Faites vos Jeux”!

G.L.