The day after FullTilt: cambiamenti nella geografia del poker

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Non si sa quel che succederà al colosso del poker online FullTilt, di certo lo scandalo che ha colpito la poker room a partire dal cosiddetto Black Friday lascerà degli strascichi.

I dati sui movimenti dei giocatori parlano chiaro. Su 100 giocatori che si sono visti congelare il conto, circa il 60% è ancora in una fase d'attesa mentre del 40% sarebbe passato ad un'altra poker room e ben il 29 % di questi sarebbe passato a Pokerstars, il principale concorrente. È facile pensare che questi non torneranno più indietro.

Ma sta succedendo in America? In pratica le maggiori poker room americane che operavano nella zona d'ombra della UIGEA sono accusate di riciclaggio di denaro; è intervenuta anche l'FBI e ci sono stati degli arresti. Coinvolti alcuni fiduciari che facevano da tramite tra le banche e le poker room. Grazie alla complicità delle banche venivano creati business fittizi per mascherare consistenti movimenti di denaro. Il denaro era quello di giocatori all'oscuro di ciò che veniva fatto con i loro conti.

I vari tasselli del mosaico sono stati raccontati dal Guardian che ultimamente ha lanciato l'allarme sul rischio Black Friday anche in Gran Bretagna dove potrebbe verificarsi una situazione analoga. Certo bisogna intervenire al più presto rendendo più severe le leggi in materia di gioco online, bloccando la possibilità ai giocatori di scommettere su siti non autorizzati o ubicati in paradisi fiscali. In Italia, le recenti regolamentazioni in materia di poker cash e casinò online autorizzati dall'AAMS, hanno questa funzione.